Welfare Sanitario Dipendenti Vittoria Assicurazioni Cuneo Europa

Torniamo a parlare di welfare sanitario per i dipendenti di un’azienda perché si tratta di un aspetto molto importante nella vita delle persone.

Le forme di stipula sono le più disparate:
per nominativi
per gruppi o categorie di persone
in base alle retribuzioni
con libro matricola

I motivi di stipula vanno dall’obbligo all’atto di liberalità. L’obbligo può essere derivante da C.C.N.L. o da contrattazione aziendale.

La prima riflessione che si può fare è che, in considerazione che l’Italia è tra i paesi più longevi d’Europa, aumentano i bisogni di cura. Bisogna fare attenzione però: se siamo al secondo posto come speranza di vita, con una media di 80,3 anni, siamo solo al quindicesimo posto per la speranza di vita senza limitazioni dovute a problemi di salute. Diventa così evidente che è necessario prendere provvedimenti per la cura della salute e del benessere.

Quel che è notevole è che solo il 2% della spesa sanitaria privata è coperta da assicurazioni volontarie. I 40 miliardi della spesa annua vengono quasi completamente pagati con i patrimoni privati. Questa spesa, ovviamente, deriva dalle esigenze di cura delle persone anziane. Perché si spende così tanto in sanità privata? Una delle ragioni principali è la lunghezza delle liste d’attesa delle visite specialistiche attraverso il canale della sanità pubblica. Questo in tutti i settori, compresa l’odontoiatria, che tra tutte le prestazioni è quella a cui sempre più spesso si rinuncia per non aggravare il bilancio famigliare.

Possiamo ora prendere in considerazione l’assistenza sanitaria integrativa. Quali vantaggi offre?

Il welfare aziendale è quell’insieme di prestazioni che il datore di lavoro offre ai propri dipendenti. Si concretizzano in incentivi o in premi in denaro. Grazie alla presenza di benefit, i dipendenti reputano i rapporti di lavoro più soddisfacenti. Offrendo degli incentivi l’azienda risparmia liquidità e gode di sgravi fiscali.

Il servizio di welfare aziendale che ha più successo in termini di apprezzamento da parte dei dipendenti è la sanità integrativa che permette di avere rimborsi sulle spese sanitarie.

Per il lavoratore, il versamento del contributo ai fondi sanitari non è soggetto a tassazione per importi fino a 3615,20 euro perché entro quella soglia non concorrono a formare il reddito. Il vantaggio per l’azienda è di avere il solo costo del contributo di solidarietà all’INPS del 10%.

Vediamo i casi specifici dei vari benefit che compongono il welfare aziendale

INFORTUNI PROFESSIONALI

Dal punto di vista dell’azienda, se per il welfare aziendale viene scelta la Cassa di Assistenza, il costo è deducibile dal reddito di impresa. Gli oneri contributivi sulle somme versate dall’azienda ammontano solamente al 10% del contributo di solidarietà. Nello stesso caso, per il dipendente le somme versate non concorrono alla formazione del suo reddito di lavoro e a lui non spetta alcuna contribuzione.

La modalità di realizzazione del programma di welfare avviene tramite la polizza assicurativa stipulata dall’azienda, per l’azienda stessa per le somme versate è prevista la deducibilità dal reddito di impresa e nessuna contribuzione. Per il dipendente anche questo caso le somme versate dall’azienda non concorrono alla formazione del reddito e a lui non spetta nessuna contribuzione.

Nel caso del welfare per infortuni professionali è evidente che è più conveniente per l’azienda stipulare una polizza assicurativa. Questa scelta non genera alcuna differenza dal punto di vista del dipendente. La copertura dei “Rischi Professionali”, infatti, si configura come “tutela” del patrimonio dell‘Azienda e come tale costo fiscalmente deducibile per la stessa e non imponibile ai Dipendenti.

INFORTUNI EXTRAPROFESSIONALI

Se questa parte di welfare si realizza tramite Cassa di Assistenza, l’azienda può dedurre le somme versate dal reddito di impresa con un onere contributivo del 10% come contributo di solidarietà. Questa forma, per il dipendente ha una conseguenza, perché le somme versate dall’azienda concorrono alla formazione del reddito anche se non è richiesta nessuna ulteriore contribuzione.

Se il programma si realizza tramite polizza assicurativa per l’azienda il costo è comunque deducibile dal reddito di impresa e tala somma si applica la contribuzione ordinaria. Anche in questo caso, le somme versate dall’azienda concorrono alla formazione del reddito di lavoro del dipendente e anche per lui questo valore rientra nella contribuzione ordinaria.

Questa differenza dipende dal fatto che gli infortuni extraprofessionali rientrano tra i fringe benefit ed il relativo premio rientra nell’imposizione contributiva e fiscale ordinaria.

RIMBORSO SPESE MEDICHE

Se per il rimborso delle spese mediche si sceglie la Cassa di Assistenza, da parte dell’azienda le somme versate rappresentano un costo deducibile dal reddito di impresa e gli oneri contributivi sono del 10 % come contributo di solidarietà. Dal punto di vista del dipendente, le somme versate dall’azienda non concorrono alla formazione del reddito di lavoro nel limite dei 3615,20 euro. Al dipendente non è richiesto alcun onere contributivo.

Se per il rimborso delle spese mediche l’azienda si affida ad una polizza assicurativa, le somme che versa possono essere dedotte dal reddito di impresa. Gli oneri contributivi su tali somme sono quelli della contribuzione ordinaria. Dal punto di vista del dipendente, le somme versate dall’azienda concorrono alla formazione del reddito e gli oneri contributivi sono quelli della contribuzione ordinaria.

I.P. MALATTIA

Se il programma di welfare aziendale per la copertura dell’invalidità permanente da malattia avviene tramite Cassa di Assistenza, le somme versate dall’azienda sono deducibili dal reddito di impresa e gli oneri di impresa sono il 10% del contributo di solidarietà. Le somme versate dall’azienda, per il dipendente concorrono alla formazione del reddito e non vengono richiesti oneri contributivi.

Se la realizzazione del programma avviene tramite polizza assicurativa stipulata dall’azienda, per l’azienda il costo è deducibile dal reddito di impresa e gli oneri per le somme versate rientrano nella contribuzione ordinaria. Per il dipendente, invece, le somme versate dall’azienda concorrono alla formazione del reddito di lavoro e anche per loro è prevista la contribuzione ordinaria.

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