Risparmiare sulla RC Auto? Non pagarla non è la soluzione!

La notizia è sconcertante non tanto per l’infrazione commessa, ma per la situazione economico-sociale in cui versiamo attualmente. La crisi economica degli ultimi anni per alcuni nuclei famigliari è così grave da portare a decidere di non assicurarsi e non far revisionare l’auto per risparmiare.

È facile trovare articoli di giornale che raccontano questa situazione … e non si riferiscono a contesti lontani: in questa casistica rientra la vicina Torino e, anche se in misura minore, anche la nostra provincia. Il carovita in questo caso è democratico, ma chi ne risente maggiormente sono le fasce più deboli.

Purtroppo quello di non pagare l’assicurazione auto è un falso risparmio, perché non è altro che il biglietto di ingresso per situazioni spiacevoli e decisamente più dispendiose. Nella migliore delle ipotesi si rischia la sanzione amministrativa con conseguente perdita dei punti della patente e il sequestro del mezzo, ma nella peggiore delle ipotesi il danno è decisamente più compromettente. Si fa riferimento alla situazione in cui si genera un sinistro stradale con il veicolo scoperto della copertura assicurativa. A quel punto chi causa l’incidente è tenuto a pagare tutti i danni, raggiungendo facilmente cifre da capogiro.

Vale la pena rischiare? Secondo me no, ma è facile pensare che io sia di parte in questa argomentazione. Il mio giudizio si basa sulla valutazione costi/benefici, oltre che su un senso di onestà che non dovrebbe mai essere ignorato nella vita. Tornando sulla valutazione costi/benefici, è molto probabile che si venga colti in flagrante e come abbiamo visto si tratta di un esito decisamente antieconomico.

Cosa succede, però, se trasformiamo l’idea dell’assicurazione auto come spesa a investimento? È sotto questa nuova tesi che continua la trattazione.

La cassazione ha stabilito che tutte le auto, a seguito di sinistri, si possono riparare anche se l’intervento supera il valore dei veicoli.

Ordinanza 10686/2023 depositata dalla Cassazione il 20 aprile.

La recente notizia che la sentenza della Cassazione ha fatto sì che tutte le auto siano riparabili dovrebbe essere un buon motivo per incentivare le persone a mettersi in regola con l’assicurazione. Vediamo perché.

Questo modo di liquidare gli incidenti comporta che anche se un veicolo è datato, chi subisce un danno ha diritto alla riparazione anche se questa supera di gran lunga il valore di mercato del veicolo. È cambiato il senso di danno antieconomico, il metro di misura utilizzato per gestire le liquidazioni dei sinistri stradali, che fino a poco tempo fa si traduceva molto spesso in esiti che portavano alla rottamazione del mezzo e ad un risarcimento che è ben lontano dal permettere di acquistare una nuova auto. Detto brutalmente, se subiva un incidente una macchina datata, non restava che disfarsene.

In altre parole, assicurando la vecchia automobile le si dà una garanzia di lunga vita se così vogliamo dire, perché va da sé che se il proprietario dovesse pagarsi i danni di un sinistro in autonomia sarebbe in difficoltà. Chi rinuncia a pagare l’assicurazione o ha pensato di non pagarla perché è una voce di spesa troppo onerosa per l’economia famigliare come può avere un budget disponibile per una grande riparazione o per un nuovo acquisto? Probabilmente si ritroverà senza veicolo, peggiorando ulteriormente la sua situazione sociale. Questo ragionamento non tocca solo la porzione di popolazione più povera. Anche la classe media, ma più in generale chiunque, rischia di essere destabilizzato da una grande spesa improvvisa.

Per questo le assicurazioni sono vitali per la protezione del patrimonio: coprono le spese improvvise permettendo di non intaccare né i risparmi né la serenità della famiglia.

Tornando alla sentenza della Cassazione, a differenza di cosa vogliono far credere alcune testate giornalistiche, non rappresenta una svolta epocale, ma un nuovo passo fatto in un percorso iniziato molto tempo prima.

Anche se la credenza è che le compagnie assicurative facciano di tutto per evitare di rimborsare i danni causati dagli incidenti stradali, e che ora sono messe alle strette e non potranno rifiutarsi di liquidare gli assicurati, la realtà dei fatti è ben diversa.

In precedenza è sempre esistita la possibilità di classificare un danno come antieconomico. In questa situazione la compagnia assicurativa aveva il diritto di proporre il rimborso equivalente, cioè quantificato sul valore di mercato del veicolo. Tutti gli altri danni si calcolavano con il principio della reintegrazione in forma specifica, cioè con la riparazione per ripristinare l’auto alla condizione precedente all’incidente. Rimane il fatto che le polizze assicurative sono dei contratti che riportano nel dettaglio doveri e obblighi delle parti. Non si tratta di volontà o di valutazioni: è scritto nero su bianco come si procederà alla liquidazione del danno in caso di sinistro. La credenza che la volontà delle compagnie è di non risarcire è errata. Si tratta solo di conoscere e comprendere i contratti. Per questo è bene confrontarsi con il proprio consulente di fiducia, che è a disposizione del cliente prima di sottoscrivere la polizza fino allo scadere della stessa.

Dalla situazione appena descritta a quella attuale è importante ricordare un altro importante passaggio. Al fine di creare delle condizioni più favorevoli per gli automobilisti, nel 2022 la Cassazione è intervenuta sul tema, con l’Ordinanza n. 10196 del 30/03/2022 in cui sentenziava che si può ricorrere al rimborso equivalente “allorquando il costo delle riparazioni superi notevolmente il valore di mercato del veicolo”. Con questa sentenza è stato fatto un importante passo che però non ha portato lontano perché l’avverbio “notevolmente” non permette di definire una regola certa, ma lascia ampi margini all’interpretazione.

Ecco che la sentenza del 20 aprile di quest’anno acquisisce nuovo valore: è stato stabilito che il limite che rende un danno antieconomico è solo nel caso in cui la riparazione comporti un aumento di valore del veicolo rispetto allo stato iniziale, situazione che si verifica solo se viene danneggiato un veicolo già destinato alla rottamazione.

Al termine di questa lunga argomentazione, IL MIO CONSIGLIO È: ricordati che tutte le assicurazioni sono degli investimenti e degli strumenti di protezione del patrimonio. Prima di sottoscrivere una polizza all’apparenza semplice come la RC auto, dedica del tempo ad una consulenza con il tuo assicuratore per valutare tutti gli aspetti della polizza come coperture, franchigie e massimali.
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