Il caso è molto semplice: un uomo si reca in pronto soccorso a seguito di una caduta dal motorino. Una volta in tribunale dichiara che l’incidente è avvenuto per uno scontro con veicolo sconosciuto. Porta anche un testimone per avvalorare la sua versione.
Nonostante queste dichiarazioni in tribunale, la Cassazione ritiene che non ci sono i margini per la richiesta di risarcimento.
Questo perché Il verbale redatto dal medico pubblico ufficiale ha natura di atto pubblico con efficacia probatoria privilegiata. Dichiarazioni che differiscono da quanto detto al pronto soccorso, soprattutto se fatte a distanza di tempo, non hanno valore.
Il supremo Collegio, con la pronuncia n. 16030 del 28 luglio 2020 ha confermato il valore probatorio che assiste il verbale del pronto soccorso. Tutti i verbali e le certificazioni mediche rilasciate dal Pronto Soccorso sono atti pubblici e fanno piena prova fino a querela di falso, ai sensi dell’art. 2700 del codice civile.
Questo caso è importante per mettere in luce un fatto importante: gestire correttamente tutte le fasi del post incidente è fondamentale per riuscire a ottenere il risarcimento danni dovuto.
Sicuramente subire un incidente non è mai piacevole. In base alla propria esperienza o alla dinamica del fatto potrebbe essere molto destabilizzante e mandare in confusione. Il consulente assicurativo è tra le prime persone da contattare in caso di sinistro, per poter gestire la pratica nel modo corretto e senza sorprese, oltre alle forze dell’ordine e al pronto soccorso per essere assistito nel migliore dei modi.
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